Pantaloni in cuoio, sul quale è stato creata una sorta di gonnello spezzato a metà per permettere il movimento durante l'uso di questa armatura. Che protegge le cosce fino al ginocchio. Una serie di placche di metallo curvate per aderire al cuio e fuse insieme offrono protezione senza perdere la propria difesa. Una cintura sovrasta il tutto, abbastanza larga da poter contenere attrezzi o armi di piccolo e medio taglio.

Corpetto realizzato a partire da una base di pelle e cuoio, a cui vengono inserite una serie di scaglie di metallo sovrapposte. Per migliorare la protezione dell'addome, la zona antistante il torace è stata rinforzata con delle placche larghe e rettangolari fino all'altezza della cintola.

Elmo in metallo, duro e un po' rozzo, ma lavorato. E' composto da due pezzi di metallo fusi insieme ed infatti si nota la saldatura e la pressione dei due lati. In più è stata saldata una piastra in ferro per la protezione della parte superiore del viso, davanti agli occhi. Al fianco dell'elmo, pendono due piccole sezioni di metallo, per proteggere fino ai fianchi del collo.

Dall'aspetto sembra una sorta di arma di tortura, ma è una particolare arma da lancio o da combattimento corpo a corpo. Dotata di due denti curvi e una punta di freccia centrale montati su un tubolare di metallo stretto da tessuto che fa da impugnatura. E' un sistema che spinge in avanti la punta di freccia e sblocca i due denti quando poi si chiudono dal tirare la catena all'estremità in maniera che si conficcano nell'avversario e permettano una presa netta di qualsiasi cosa venga afferrata.

Utilizzare correttamente il Kizar, richiede l'utilizzo di entrambe le mani e l'impossibilità di indossare pesanti armature a placche metalliche

Lancia ricavata da due blocchi di metallo, la testa è lunga quasi 50 centimetri oltre ad avere lama ben affilata, conta una serie di denti rivolti verso l'asta che permettono di rendere difficile l'estrazione della lama dalle carni della vittima. Anche l'asta è formata da un blocco di metallo. Anche se non molto d'uso per gli orchi, è stata bilanciata data dall'evoluzione delle loro tecniche di forgiatura. Si può lanciare.

Spada monofiliare ad una mano e mezza. Anche se rozza, rimane più fine e lineare di una comune mannaia orchesca. Trattasi di un'arma che ha subita una chiara variazione dalla forgiatura passata. Più affilata, lunghezza della lama 60 cm. Il manico 20 cm più ha un occhiello invece di un semplice pomolo dal quale possono essere agganciate anche catene o fili di tessuto. La guardia è come per le spade di fattura umana ma decisamente più grezza, su un tondello di metallo che si interseca sulla lama, l'impugnatura è fascia con pelle nera.

Stivali realizzati da cuoio bollito e rinforzato, fuso insieme da stringe in pelle fermate da chiodi. Essendo più comodi e leggeri, ma non mancano di protezioni essendo presenti delle placche in metallo per proteggere tallone e incavo del piede. Sono alti fin sotto il ginocchio.